Araba fenice

Ci si perde.

E se non ci si perde del tutto,

Non la si ritrova mica, delle volte, la strada.

Si cerca un luogo senza rumori,

Ma se si han pensieri da vendere a peso,

Persino il silenzio diventa assordante.

Allora ci si spreme fino all’ultima goccia,

Il dolore, 

Fin quando anche a strizzarsi forte e con due mani, 

Il cuore,

non esce più nulla.

Poi all’improvviso succede, 

che in un giorno accecante di sole, 

si spalancano, larghe, larghissime,

le braccia al cielo e con i palmi

Rivolti verso l’alto,

si ascolta soltanto il lieve fischiare di un vento leggero,

Che dice: “Va’, ora puoi ricominciare”.

Impressioni di fine Settembre

 La mano di una ragazza che sente l’aria fuori dal finestrino, l’anziana signora cinese che legge il libro di preghiera, l’autobus che non passa, il vento caldo e afoso di un settembre strano, cartelloni pubblicitari che ti invitano ad andare … Continua a leggere