Black – Scusate l’assenza!



Ascolto Black correndo in bici sul lungomare e i pensieri vanno più veloci di questi pedali. Mi chiedo perché non ho più voglia di leggere e di scrivere, come mai questa pausa da WP sta durando più di quanto mi aspettassi. Alcune risposte ce l’ho già , ma stanno bene lì nella scatola dei “pensieri che non voglio fare”, altre forse le sto trovando in questi giorni che sono allo stesso tempo indaffarati, ma anche rilassanti, lontani dal cahos della mia amata-odiata città. 

E poi tra i “pensieri che non voglio fare” ecco spuntare lui, il solito, quello che ha dato inizio a questo blog, quello che ancora non riesco a lasciare andare del tutto, il solito asfissiante pensiero su Mr. Vain. 

E appena si ripresenta non lo so se é un caso, ma Eddie Wedder sta cantando queste parole: “So che un giorno avrai una vita meravigliosa, so che sarai una stella. Nel cielo di qualcun altro, ma perché? Perché, perché non può essere, perché non può essere il mio?”. 

E così tra le domande che non mi vorrei più fare, puntuale, arriva anche questa e insieme ad Eddie mi domando: Perché? Perché dannazione non può essere il mio? 

E mentre il sole sta tramontando penso che di tempo, dolori, persone, risate, vita ne sono passati eppure c’è quel pensiero che non tramonta. 

E WP mi informa che proprio oggi sono ben 2 anni di blog e per me é stato un battito d’ali e allora, abbiate pazienza, forse non passerò più tanto spesso di qua, ma non sono ancora pronta a cambiare nome a questo virtuale e sgangherato posto!

Insegnami

 Insegnami a non dare per scontato il cielo 

A meravigliarmi del colore del grano

Insegnami ad udire il canto delle sirene

A non temere il mare in tempesta

Insegnami il sorriso ingenuo di un bimbo e la tenerezza sconfinata di sua madre

Insegnami a guardare avanti per la mia strada, senza temere di voltarmi indietro

Insegnami le combinazioni magiche delle note e il loro intreccio unico con le parole

Insegnami ad amare come se non avessi mai amato o come se l’avessi fatto da sempre

Manca il mare 

Manca il mare,

Con quei suoi colori troppo assurdi per essere veri,

Con la sua schietta presunzione di dirti chi sei,

Di dar risposte a domande che non vorresti farti mai.

Manca il mare,

Con i suoi suoni che giungono da luoghi troppo lontani o troppo vicini,

Il ruggito delle onde che porta fin qui la rabbia di qualcuno che non ce la fa più,

Il lento sciabordio che ricorda chi, invece, vive i suoi giorni come una danza, lenta e costante, con meraviglia e dedizione.

Tra le voci allegre dei bambini e gli strilli delle mamme per farli uscire dall’acqua,

Quei suoni sempre uguali da cent’anni e tra cent’anni.

Manca il mare,

Sugli asfalti roventi di una città che non ce la fa a lasciarci andar via,

Tra le gocce di questa pioggia troppo leggera,

Che non ce la fa a rigarti il viso,

A farti tirare un pò il fiato.

Manca il mare,

Specchio increspato di pensieri più o meno nascosti,

Sguardo smisurato che indaga tra le pieghe dell’anima,

Che prova a cambiarti, ma che ti accoglie anche così come sei.

Manca il mare,

Manca amare.

Reblog: “La cosa più ovvia del mondo” by Pinocchiononcepiu

Lui rispondeva con la musica, che le parole non sono mai così precise. Le parole sono solo specchi che rimandano la tua immagine. La musica ti fa vedere chi sei.

Ma come Presa, direte voi, non scrivi da una vita sul Blog e ora te la vorresti cavare con un Reblog? 

Non é un reblog qualsiasi, amici miei, questo é un biglietto da visita. 

É la migliore presentazione che io possa farvi di Pinocchiononcepiu, di un blog che davvero ne vale la pena. 

In questo post ho trovato le parole che forse cercavo da una vita per spiegare cos’è per me la musica e che di certo non avrei mai trovato perché le “parole non sono mai così precise”, ma se c’è uno che sa trovarle quello é Pinocchiononcepiu.

Vabbé non mi dilungo oltre. Leggetelo e capirete da soli perché non potevo non condividerlo. Piuttosto che piantarvela lì con un mio post malinconico (che é la parola più ricorrente nei commenti sotto i miei post quindi me ne sono fatta una ragione!) ho preferito presentare a chi ancora non lo conoscesse uno dei miei blogger preferiti. Ci sono una decina di Tag e Awards a cui non ho risposto e spero tanto che mi perdonerete, ma se lo spirito di questi Wordpremi é davvero quello di diffondere e condividere ciò che più ci piace di WordPress, ecco, a mio modo l’ho fatto. 

Buona lettura! 😘

Rimasero in silenzio, Caterina e il maestro Giuliani, senza dire una parola, per un tempo difficile da quantificare, incuranti della gente che li sfiorava, quasi oltrepassandoli, come se fossero due entità rarefatte, come certi sogni di cui puoi fare a meno. Piero Giuliani fissava un punto oltre i vetri della porta d’ingresso, oltre la strada, […]

http://pinocchiononcepiu.com/2016/05/29/la-cosa-piu-ovvia-del-mondo/

Malinconia

Il colore del vetro – Il disordine delle cose


Ti osserverò per ore e ti resterò a guardare 

Ti osserverò per ore così come si osserva il mare 

É come un’onda la malinconia,
se ti lasci attraversare lei va via, tornandosene da dove era venuta, ma se ti opponi, credimi,
se tu le resisti, é in grado di sommergerti.

Scorte per l’inverno

     Regalami solo un altro tramonto, un altro piccolo giro di boa. Fammi sentire ancora i piedi che scottano sulla sabbia e mai più la sabbia che scotta sotto i piedi.  Spargimi ancora sale sulla pelle, nelle orecchie le … Continua a leggere

Come il mare

Se solo potessi colmare il tuo vuoto col mio amore, come fa il mare con la buca scavata dal bimbo nella sabbia… Allora sì che il mio amore potrebbe chiamarsi Amore… Infinito, instancabile, pieno e inarrestabile come questo mare che non … Continua a leggere

Albe di qui

         Per una volta sono andata a dormire presto e sono già in piedi da un pò. Non che mi lamenti di far tardi. Tutto sommato mi sto divertendo! Cugini e sorelle in gran forma che sparano battute … Continua a leggere

L’ultimo abbraccio

hug

Non so se ci saranno cieli nuovi per noi,

non so se avremo un’altra canzone, un altro film, un altro pranzo al mare.

Un’altra notte sotto le stelle, un altro cambio di lenzuola.

Un altro bacio, un altro scambio di pelle.

Un altro sguardo d’intesa, un’altra notte al telefono, un’altra sorpresa fuori da lavoro.

Un’altra passeggiata mano nella mano.

Un altro caffè, un’altra panchina.

Un altro concerto dei Subsonica o di un gruppo alternativo che conosciamo solo noi.

Un altro tramonto, un altro giro  in auto senza meta.

Non so se avremo mai un altro giro di ruota.

Io non lo so e vorrei tanto saperlo per darti almeno un ultimo abbraccio.