Quote Challenge – The Last One

  

“Giovani di belle speranze” (e già questa -voi non lo sapete- ma è un citazione a me molto cara), innanzitutto mi scuso per l’assenza (ma tanto ormai sarete abituati alle mie sparizioni-riapparizioni che David Copperfield mi fa un baffo – “e se te li facera tutti e duie…” cit. my cousin).

Sono parecchio incasinata in questo periodo e non so quanto tempo riuscirò a dedicare al blog (e se riuscirò a farlo, soprattutto). Non so nemmeno se l’idea di chiuderlo, che mi frulla in testa già da un pò, avrà la meglio, ma, nel frattempo, ci tenevo a portare a termine questo travagliato (ma altro che travaglio, forse più un’intera gravidanza) Quote Challenge e ad augurarvi buone vacanze, buon ferragosto e buon tutto!

Questo terzo giorno di Quote Challenge sarà dedicato alle citazioni cinematografiche, ma se qualche insano di mente avesse voglia di leggere le scorse “puntate” o dare una ripassatina alle regole per cimentarsi può trovarle qui…e qui! Voglio ringraziare nuovamente pensierisparsidiunapsicopatica  per avermi nominata (e pensata!).

Ed ora passiamo alle citazioni:

  1. Che cosa è nata prima: la musica o la sofferenza? Ai bambini si tolgono le armi giocattolo, non gli si fanno vedere certi film per paura che possano sviluppare la cultura della violenza, però nessuno evita che ascoltino centinaia, anzi, dovrei dire migliaia di canzoni che parlano di abbandoni, di gelosie, di tradimenti, di penose tragedie del cuore. Io ascoltavo la pop music perché ero un infelice. O ero infelice perché ascoltavo la pop music?  (Rob Gordon – da  Alta Fedeltà)

  2. “La maschera non è per te, è per proteggere le persone che ami…”                               (Batman – da Il cavaliere oscuro – Il ritorno)

  3. “Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.”                                                            

     (Ivan Benassi detto Freccia – da Radiofreccia)

Al solito, nomino 3 bloggher che non sono assolutamente tenuti a continuare il tag, se non vogliono e la nomination serve, soprattutto, a farvi venire la curiosità di conoscerli (se non li conoscete già, ovviamente!).

  1. https://mostoselvatico.wordpress.com/
  2. https://aeribellato.wordpress.com/
  3. https://bugiesumiopadre.wordpress.com/

Buon Ferragosto e Buon proseguimento dell’estate :******

La tua assenza é presenza

 
La tua assenza é presente.

Si annida nelle pieghe

della pelle,

al mattino e alla sera,

del mio corpo addormentato, stanco.

Rimbomba per la rampa

delle scale,

che scendo di fretta,

verso nuove attese,

che non sono la tua.

Si nasconde tra profumi di altri, uguali al tuo,

misti al fumo di sigarette, che sono le tue,

un’incanto di sensi che si spegne,

su odori troppo diversi

dal tuo.

La tua assenza é presente.

Tra le pagine dei libri più belli,

nelle scene dei film più amati,

nelle note di nuove canzoni,

nelle giornate di sole più calde,

tra le mie risate più vere.

E rido, gioisco, mi volto e, voltandomi, la vedo, la tua assenza.

E mi rattristo.

In un lento Sabato pomeriggio,

un altro a spasso tra le meraviglie

della nostra Roma,

mi ricordo di quel giorno

in cui ti scusasti

di un’assenza più presente di te.

É ancora qui, la tua assenza,

ogni giorno a braccetto

con la tua mancanza,

passeggiano al mio fianco,

nudo di te.

Domani

  

“Stasera, per il nostro progetto, per la nostra società è stata una serata molto importante. Una serata molto, molto importante. Ma non era completa. Non era neanche lontanamente avvicinabile a una qualsiasi possibile completezza. Perché non potevo condividerla con te. Non sentivo la tua voce e non potevo ridere insieme a te. Mi manca mia… Mi manca mia moglie. Viviamo in un mondo cinico. Un mondo, cinico.”

Domani vado a prendere Pepper Potts. 

E vorrei tanto passare sotto casa tua per fartela vedere come hai fatto tu quando sei andato a prendere Spartina. 

La tua assenza nei momenti più belli e in quelli più brutti si fa sentire ancora di più. 

Ti ho sentito triste qualche giorno fa. Mi hai ricordato che nei tuoi cassetti ci tieni i calzini e non i sogni. Per cercare di farti ridere ti ho detto che é vero perché é nell’armadio che tieni gli scheletri. Mi hai risposto che con gli scheletri ci hai fatto il brodo a Natale. “Che risposta macabra, Mr. Vain (Cognome!)” – “Sono le feste ad esser macabre, Presa Blu! (Cognome)”. Poi sei stato affettuoso, ma ti ho sentito triste. Odio sentirti triste. 

E se non avessi questa fottutissima paura di ricominciare a guidare dopo tutti questi anni, domani verrei da te a presentarti Pepper Pots. Già so che la “smonteresti”, così, per partito preso, tanto per non darmela vinta. 

Mi manca Spartina, sai, il tuo modo di guidarla un pò meno. Ogni volta perdevo cent’anni di vita, ma era bello. E ora che ho Pepper potrei ricambiare.

Ok, vado a dormire, domani é un gran giorno! 

‘Notte Mr. Vain, vedi di far spazio in quei cassetti!

La risposta non era 42

 Non sapevo come risponderti quando mi hai chiesto cosa dovevi fare per riconquistare la mia fiducia. Eppure, a poco a poco, lo hai fatto. Forse è stato il giorno in cui mi hai presentato tua madre. 

Stare insieme quasi un anno e non conoscere i rispettivi genitori può  essere un pò bislacco, se ci si vede tutti i giorni, ma c’è mai stato qualcosa di “normale” nella nostra storia? Pensare che tu dopo quasi dieci anni, i miei non li hai ancora conosciuti, e che a casa mia ci hai messo piede per la prima volta, tre anni fa. 

D’altronde, io non sono mai stata una grande sostenitrice delle presentazioni in famiglia. Tutt’altro. 

Quando la famiglia del malcapitato che ha raccolto i miei pezzi dopo di te, mi ha portato un giorno, a mia insaputa, a scegliere i mobili di casa loro, anche per dare un’occhiata ai mobili di una futura casa nostra, ricordo che sarei voluta scappare all’altro capo della terra. 

E questo avveniva dopo solo tre mesi di storia. Certo, la famiglia del Sud del mio ex era una perfetta (mica tanto!) famiglia del Sud e magari per loro (per alcuni, figuriamoci se da figlia di meridionali mi metto a generalizzare, facendo la leghista della situazione!) è anche normale amministrazione, ma per me no, col cavolo! 

Io che sono da sempre abituata alle relazioni-yogurt, quelle che riportano in chiaro la breve scadenza stampigliata su fin dall’inizio, figuriamoci se dopo tre mesi sto lì a pensare ai mobili di casa. 

Solitamente io dopo tre mesi mi sto già domandando quanto ci rimane ancora, come quando ti diagnosticano una brutta malattia. 

Ma questa è un’altra storia. 

Non ricordo che giorno fosse e nemmeno l’anno, ma deve essere stato quando mi hai presentato tua madre. 

É stato inaspettato, eppure non ho dato di matto, come mio solito in queste occasioni, nemmeno quando lei mi ha abbracciato e detto che era da tanto che voleva conoscermi, il tutto sotto il tuo sguardo tra il preoccupato e il minaccioso. 

E da quel giorno sono iniziate le serate pizza e film, quando tua madre non insisteva per prepararci la cena. E ti giuro, che io non ci credevo che potesse esistere qualcosa di più intimo dei nostri scambi di pelle, eppure esisteva. Pizza e film. 

Strano eh? Ci avresti mai pensato? Tua madre, pizza e film erano “la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto”.

Amami se hai coraggio

  

Stanotte, forse domani o forse mai ti dirò le parole che con gli occhi ti ho detto, ma con voce mai.

“Solo chi rischia tanto vince tanto”, mi hai detto un giorno, ricordi? 

Volevo dirti che non gioco più. 

Non sono più la bambina che bluffa con tutti e con se stessa al tavolo dei grandi. 

Vestita con abiti non suoi, invece delle fiches, punta una manciata di bugie e attende che l’altro faccia la sua mossa. 

No, a questo gioco, non gioco più.

E rischio tutto.

Sono la donna seduta al tavolino del bar . Attendo che tu mi porti un bacio e la colazione.

E rischio tutto.

Nuda di fronte a te, con tutti i miei vestiti addosso, metto nel piatto tutto l’amore che ho.

E rischio tutto e forse perdo tutto.

Non lo so, adesso tocca a te.

L’ultimo abbraccio

hug

Non so se ci saranno cieli nuovi per noi,

non so se avremo un’altra canzone, un altro film, un altro pranzo al mare.

Un’altra notte sotto le stelle, un altro cambio di lenzuola.

Un altro bacio, un altro scambio di pelle.

Un altro sguardo d’intesa, un’altra notte al telefono, un’altra sorpresa fuori da lavoro.

Un’altra passeggiata mano nella mano.

Un altro caffè, un’altra panchina.

Un altro concerto dei Subsonica o di un gruppo alternativo che conosciamo solo noi.

Un altro tramonto, un altro giro  in auto senza meta.

Non so se avremo mai un altro giro di ruota.

Io non lo so e vorrei tanto saperlo per darti almeno un ultimo abbraccio.

Il posto magico

image

Era Agosto inoltrato e avevo preso l’abitudine di andare a riflettere, ma forse sarebbe più onesto dire a piangere nella macchina di mio padre, parcheggiata sotto casa.
Mi sembrava un posto magico. Era quasi come star seduta in riva al fosso di Ligabue o  in un angolo dell’Isola che non c’è di Bennato.
Il tempo e lo spazio si fermavano e tutte le emozioni, la rabbia, il pianto, la sofferenza ..diventavano… come ovattate..per lasciare infine il posto a qualcosa che assomigliava alla pace o per lo meno a un sonno sereno, quello che ormai da tempo mancava alle mie notti.
Ero sola con la musica, sola con me stessa, sola con Dio. Parlavo con Lui, ma parlavo anche con te, certa che almeno uno dei due ascoltasse. Ogni tanto sentivo rallentare una macchina..Una smart bianca.. E speravo fossi tu.. Venuto finalmente a salvarmi in sella al tuo moderno cavallo bianco. Ma non eri mai tu.
Sai, non te l’ho mai raccontato ma su questa cosa fantasticavo già nove anni fa, quando stavamo insieme. E ancor di più quando ci siamo lasciati.
Speravo sempre che una sera tornata stanca dall’uni ti avrei trovato sotto casa ad alzar spallucce come a dire “non potevo vivere senza di te.. E così eccomi qua!” come avrò visto succedere in centinaia di film d’amore.
Maledetti! Lo diciamo sempre che é colpa loro…sono i dannatissimi film romantici e non gli uomini a rovinarci la vita!!! Stessa cosa vale per le favole.. Basti pensare a “quella gran culo di Cenerentola”…tanto per fare una citazione del più colpevole tra i suddetti film!
Insomma lo so che ti ho sempre detto il contrario che io non sono quel tipo di donna, che sono per la concretezza, per i fatti, per i piccoli gesti possibili…BALLE!In fondo sono esattamente come tutte le altre…voglio la favola, accidenti!

Maledetto tempismo

C’è sempre stato un terzo incomodo tra noi due. E non si è mai trattato di un’altra donna o di un altro uomo. Beh ci sono stati anche quelli, inutile negarlo, ma non hanno mai contato veramente. Almeno per me.E a dire il vero nemmeno a detta tua..”Sbandamenti” alla De Sica li hai definiti una volta..beh non so se è vero, quello che so per certo è che se c’è stato un terzo incomodo tra noi, beh questo si chiama TEMPISMO.

Siamo i tipici personaggi da film che non sanno di essere nello stesso posto nel medesimo istante, magari schiena contro schiena, con solo un muro o un vetro e una manciata di centimetri a separarli. Vicini, ma lontano dagli occhi, seppur non dal cuore.E così mi ritrovo nei tuoi posti abituali quando tu ti trovi nei miei e viceversa…e così le chiamate perse, i messaggi non arrivati e soprattutto i momenti sbagliati. Siamo sempre le persone giuste al momento sbagliato.

E’ per questo che quando ho visto Dieci Inverni ho subito pensato a noi. E stasera ho anche ritrovato una frase che mi dà speranza. La dedico a noi e a tutti quelli come noi, quei personaggi da film, i Silvestro e Camilla che esistono anche nella realtà, a tutti gli amori mancati, persi per un soffio di vento, una sliding door, un dannatissimo secondo di tempo.

Mi piace pensare che, per una volta almeno, sia il tempo ad attendere noi e non il contrario“. Massimo Bisotti