Un giorno, forse…

  

Finirà prima o poi la conta dei difetti, davanti e dietro lo specchio.

Con occhi nuovi, lanceremo l’amo per pescare stelle e nuove possibilità.

Senza paura, con i sogni in tasca e la bisaccia colma d’amore, cercheremo tra mille cuori, quello da riempire.                            

Something just like this – Pensieri serali random

Ascoltare il battito del mio cuore ad occhi chiusi e pensare che é lo stesso identico rumore che fa la pioggia battente nel cuore della notte,

Stringere più forte a me questo libro, così prezioso, che sta diventando il mio migliore amico,

Ricordarmi che tra poche ore é il compleanno di quella donna, al contempo fragile e inossidabile, che mi ha donato la vita,

Essere complice dell’amore silenzioso, ma ancora vivo, che mio padre ha per lei,

E bramare, in segreto, di aver di nuovo il privilegio di assistere, o meglio ancora partecipare, all’irripetibile magia di due sogni che, cadendosi addosso, diventano uno.

Araba fenice

Ci si perde.

E se non ci si perde del tutto,

Non la si ritrova mica, delle volte, la strada.

Si cerca un luogo senza rumori,

Ma se si han pensieri da vendere a peso,

Persino il silenzio diventa assordante.

Allora ci si spreme fino all’ultima goccia,

Il dolore, 

Fin quando anche a strizzarsi forte e con due mani, 

Il cuore,

non esce più nulla.

Poi all’improvviso succede, 

che in un giorno accecante di sole, 

si spalancano, larghe, larghissime,

le braccia al cielo e con i palmi

Rivolti verso l’alto,

si ascolta soltanto il lieve fischiare di un vento leggero,

Che dice: “Va’, ora puoi ricominciare”.

Vecchi difetti

https://m.youtube.com/watch?v=C7Xha7htYF8

Non vedi com’è facile 

Non vedi che é inutile 

Scordarsi di credere ai vecchi difetti


Dimmi che male c’è 

Se credo ai miracoli.

Se mi commuovo anche

Per il sorriso di un bambino.

Se mi emoziono forte

Per un angolo di cielo,

Se mi si mozza sempre il fiato,

Davanti al mare.

Se piango ancora disperata

quando cado,

Ma mi rialzo spesso sorridendo.

Se ho gli occhi segnati e stanchi 

di chi ha ne ha viste troppe,

Ma il cuore ingenuo  e fragile 

di una bambina.

Come se fosse eterno

  

Dove terminava Aprile,

cominciava Maggio.

E così dove finivo io,

Iniziavi tu.

E mentre invecchio,

non invecchia il mio amore,

ferito a morte, 

non invecchia il mio amore,

non cede il passo,

mentre passano le stagioni della vita,

danzando sulla terra,

come se fosse eterna,

come non fosse terra.

E così é il mio amore,

come la terra.

Su di lui

hanno danzato tutti questi anni

E come le stagioni

lo hanno nutrito, 

fatto sbocciare,

poi l’hanno arato,

gli han tolto la sete nei giorni di arsura più dura.

E quando é arrivato l’inverno 

a soffiare venti gelidi sul cuore, 

ha cercato di seppellirlo con pesanti coltri di ghiaccio,

ma immutato é rimasto il mio amore,

come se fosse terra,

come se fosse eterno…

Like a spider in a bubble (Tic…Tac…)

 

E quanto male fa l’amore trattenuto? 

É come avere una bomba ad orologeria nel cuore e non avere la minima idea di quando esploderà e, soprattutto, se esploderà o arriverà prima qualcuno a disinnescarla. 

O se sarai tu stesso a farlo. 

Sono anni che provo a disinnescare la mia e, a volte, sembra funzionare. 

Ma quando meno me l’aspetto, nel silenzio più assoluto, sento ripartire il ticchettio…

Ed ogni battito è un attimo perduto, un istante di vita che sembra vano e insensato, perché non c’è nulla, ma proprio nulla al mondo, che renda vivi come vivere un amore a pieno e nulla che ti blocchi come un ragno in una bolla, come il sopravvivere con una bomba nel cuore. 

Tic… tac… tic… tac..

Le parole ritrovate

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Mr. Vain: “Non bisogna vergognarsi di nulla… Le cazzate si fanno, certo… Ma attraverso le cazzate e gli errori si arriva ad ottenere quello che si vuole…”
 
P.B. “Io lo so cosa voglio e anche tu lo sai..lo so da circa sette anni cosa voglio, ma allo stesso tempo so che non posso averlo”.
Questo è quello che avrei voluto risponderti.
E nella mia testa al posto del silenzio, seguito al mio insensato sbotto di rabbia e al vittimismo dopo il tuo “Pensa solo a stare calma… Nei limiti del possibile…”…beh, dicevo, nella mia testa la conversazione  è continuata.
È continuata con te che cadi dalle nuvole e mi domandi “E cosa vuoi sentiamo?” e con me che dò libero sfogo a tutto quello che porto dentro da un pezzo.
Ed è stato come liberare delle belve feroci, da anni ed anni costrette in cattività. Come aprire le celle del carcere  più malfamato…”Forza ragazzi tutti fuori..ora è finita..nel bene o nel male, è finita!”.
E così ho cominciato a dirti tutte le parole che non ti ho detto in tutti questi anni. Le parole trattenute, quelle sussurrate quando ero certa che dormissi, quelle dette fra i denti qualche volta che stavamo discutendo e non mi sentivi perché la tua voce sovrastava la mia, le parole codarde che si nascondevano dietro un “Nulla” in risposta al tuo “Cosa hai detto?”
Parole frustrate, fatte a pezzi da anni di incomprensioni e di amore silenzioso, di amore non detto, di amore vissuto col freno a mano, con il cuore sul “chivalà”, sempre pronto a far fare il cambio della guardia a sentinelle troppo scrupolose. Sentinelle che di rado, fin troppo di rado, schiacciavano un pisolino per farti dare una sbirciatina..ma solo un pò..soltanto un pò: quel poco che di certo non bastava a farti capire che al centro del mio cuore c’eri tu…e che forse…c’eri sempre stato..TU.

Pictures of you…pictures of me…

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Non ci sono foto di noi. Quasi un decennio che ci conosciamo e non abbiamo foto insieme. Tranne un paio forse. Eppure ho un numero infinito di foto di noi due in un album segreto che un giorno ti vorrei mostrare. Un numero incalcolabile di immagini di noi scattate direttamente dall’obiettivo del mio cuore. Un clic per ogni battito vissuto accanto a te.

http://m.youtube.com/watch?v=UmFFTkjs-O0

Una volta ogni cent’anni

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Una volta ogni cent’anni io e te parliamo davvero. Senza sotterfugi, sottotesti o vedo-nonvedo. Una volta ogni cent’anni ci raccontiamo quello che abbiamo provato quando trascorrevamo gran parte del nostro tempo insieme, incapaci di separarci, drogati di noi e di quello che la nostra unicità ha sempre in un modo o nell’altro significato. Solo quando arriva il vento a separarci una volta di più, una volta ancora, mi risveglio dal sogno di vivere la mia vita in simbiosi con la tua e all’improvviso non contano più nulla le negazioni e le considerazioni superficiali di quel noi così speciale, ma anche così anomalo. Starti accanto è così bello che il più delle volte mi basta e non mi importa come o perchè o che etichetta abbiamo scelto o peggio non scelto per ricominciare, per ripartire da zero. Il senso di vuoto, i rimpianti, la sensazione di aver commesso una volta di più lo stesso errore di non amarti fino in fondo, bè quelli arrivano dopo, quando mi sveglio e tu non sei più accanto a me. Poi è tutta opera del tempo, nostro fedele amico e nemico, che lavora a volte per noi, a volte contro di noi, ma che finora ci ha sempre fatti ritrovare, una volta ogni cent’anni, per dirci quanto ci fossimo mancati. E quanto fossimo idioti a privarci una volta di più l’uno dell’altro. E così una volta ogni cent’anni siamo davvero sinceri, nudi e senza paura come non lo siamo mai stati. Nemmeno quando abbiam fatto l’amore. Forse soprattutto quando abbiam fatto l’amore. Col cuore in mano che scoppia per tutte le parole non dette e che in una sola notte vorrebbe raccontarsi mesi di vita da recuperare. Una volta ogni cent’anni io sono davvero io e tu davvero tu e non conta come ci eravamo persi. Anche stavolta, conta solo che ci siamo ritrovati.

By the heart – (Quando saremo vecchi)

n.b. in inglese l’espressione italiana “a memoria” si traduce by the heart.

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Ti so a memoria ..non conta questo?

Nei tuoi occhi leggo come se intermittenti apparissero inserzioni luminose a caratteri cubitali…

Ti so a memoria…non conta questo?

Tendo la mano prima ancora che tu me lo chieda..reggo la scala prima che tu decida di salirci…

So dove sei senza guardarti…sento il tuo profumo prima ancora che il mio naso lo respiri…

lo sola conosco e anche meglio di te chi c’è davvero davanti al tuo specchio…

Mi sai a memoria …non conta questo?

Tu solo sai dove le tue mani anche solo sfiorandomi leggere son capaci di lasciare indelebili segni sul mio corpo..

Mi sai a memoria non conta questo?

Tu solo sai dove le tue parole possono aprir varchi nuovi e inesplorati nel mio cuore e nella mia mente…
Tu solo sai dove le tue emozioni, i tuoi pensieri, i tuoi credo possono nutrire e curare la mia anima malandata…

Ci sappiamo a memoria..non conta questo???

Non v’è al mondo saggezza alcuna che quella del cuore

e forse quando i nostri cuori invecchieranno

è di noi che parleranno e ci racconteranno…

per insegnarci l’amore che forse non abbiamo mai davvero imparato…

non ancora..