Ti mando un bacio, amore mio,
Su consiglio del mio amico pakistano, che faccio così tanta fatica ad ascoltare.
I pregiudizi toccano anche chi crede di non averne.
Forse anche di più, perché a volte aggravati dall’inconsapevolezza.
Volevo solo imparare l’inglese ed invece ho incontrato un pakistano che non parla mica bene l’italiano, “ma che si fa capire bene quando vuole”.
Lui ha preso a cuore la nostra storia o forse vuole solo provarci usando vie alternative.
La diffidenza va a braccetto con i pregiudizi, amore mio.
E negli anni la mia diffidenza e i miei pregiudizi son diventati così intimi da scambiarsi i numeri. Fanno lunghe conversazioni spalleggiandosi e dandosi ragione. E io sono lì che li guardo crescere. A volte inerme.
E chissà se tu te la ricordi quella ragazza che si arrabbiava da morire per le tue convinzioni politiche. Io comincio a dimenticarla. Ogni tanto la vedo col suo idealismo poco utile arrabbiarsi ancora di fronte all’ennesima generalizzazione, alle chiusure mentali, agli egoismi stretti stretti di questa stretta umanità .
Eppure a volte la vedo guardarsi intorno piena di paure, verso l’altro, verso gli altri, verso chi è diverso da lei. Verso tutti.
Chissà se tu te la ricordi quella ragazza lì. La pariolina difettosa, come la chiamavi tu.
Ti mando un bacio, amore mio e non mi aspetto che tu risponda. Non rimarrò delusa se non lo farai.
Queste lacrime blu sono solo stanchezza. Passerà .