Cuore spento. E nonostante le apparenze odio la rima cuore-amore

Brucia sul viso come gocce di limone
L’eroico coraggio di un feroce addio
Ma sono lacrime mentre piove piove

Ho una mente bastarda,
Torna indietro nel tempo.
Tento invano di legarla
Con mille nodi al presente.
Ma lei sfugge, e indifferente,
Torna ancora a quel momento
In cui con un ultimo bacio d’amore,
Hai spezzato l’ incanto
Ed hai spento il mio cuore.

😘

Ti mando un bacio, amore mio,

Su consiglio del mio amico pakistano, che faccio così tanta fatica ad ascoltare.

I pregiudizi toccano anche chi crede di non averne. 

Forse anche di più, perché a volte aggravati dall’inconsapevolezza. 

Volevo solo imparare l’inglese ed invece ho incontrato un pakistano che non parla mica bene l’italiano, “ma che si fa capire bene quando vuole”.

Lui ha preso a cuore la nostra storia o forse vuole solo provarci usando vie alternative. 

La diffidenza va a braccetto con i pregiudizi, amore mio.

E negli anni la mia diffidenza e i miei pregiudizi son diventati così intimi da scambiarsi i numeri. Fanno lunghe conversazioni spalleggiandosi e dandosi ragione. E io sono lì che li guardo crescere. A volte inerme.

E chissà se tu te la ricordi quella ragazza che si arrabbiava da morire per le tue convinzioni politiche. Io comincio a dimenticarla. Ogni tanto la vedo col suo idealismo poco utile arrabbiarsi ancora di fronte all’ennesima generalizzazione, alle chiusure mentali, agli egoismi stretti stretti di questa stretta umanità. 

Eppure a volte la vedo guardarsi intorno piena di paure, verso l’altro, verso gli altri, verso chi è diverso da lei. Verso tutti. 

Chissà se tu te la ricordi quella ragazza lì. La pariolina difettosa, come la chiamavi tu.

Ti mando un bacio, amore mio e non mi aspetto che tu risponda. Non rimarrò delusa se non lo farai. 

Queste lacrime blu sono solo stanchezza. Passerà.

L’ultimo abbraccio

hug

Non so se ci saranno cieli nuovi per noi,

non so se avremo un’altra canzone, un altro film, un altro pranzo al mare.

Un’altra notte sotto le stelle, un altro cambio di lenzuola.

Un altro bacio, un altro scambio di pelle.

Un altro sguardo d’intesa, un’altra notte al telefono, un’altra sorpresa fuori da lavoro.

Un’altra passeggiata mano nella mano.

Un altro caffè, un’altra panchina.

Un altro concerto dei Subsonica o di un gruppo alternativo che conosciamo solo noi.

Un altro tramonto, un altro giro  in auto senza meta.

Non so se avremo mai un altro giro di ruota.

Io non lo so e vorrei tanto saperlo per darti almeno un ultimo abbraccio.