Black – Scusate l’assenza!



Ascolto Black correndo in bici sul lungomare e i pensieri vanno più veloci di questi pedali. Mi chiedo perché non ho più voglia di leggere e di scrivere, come mai questa pausa da WP sta durando più di quanto mi aspettassi. Alcune risposte ce l’ho già , ma stanno bene lì nella scatola dei “pensieri che non voglio fare”, altre forse le sto trovando in questi giorni che sono allo stesso tempo indaffarati, ma anche rilassanti, lontani dal cahos della mia amata-odiata città. 

E poi tra i “pensieri che non voglio fare” ecco spuntare lui, il solito, quello che ha dato inizio a questo blog, quello che ancora non riesco a lasciare andare del tutto, il solito asfissiante pensiero su Mr. Vain. 

E appena si ripresenta non lo so se é un caso, ma Eddie Wedder sta cantando queste parole: “So che un giorno avrai una vita meravigliosa, so che sarai una stella. Nel cielo di qualcun altro, ma perché? Perché, perché non può essere, perché non può essere il mio?”. 

E così tra le domande che non mi vorrei più fare, puntuale, arriva anche questa e insieme ad Eddie mi domando: Perché? Perché dannazione non può essere il mio? 

E mentre il sole sta tramontando penso che di tempo, dolori, persone, risate, vita ne sono passati eppure c’è quel pensiero che non tramonta. 

E WP mi informa che proprio oggi sono ben 2 anni di blog e per me é stato un battito d’ali e allora, abbiate pazienza, forse non passerò più tanto spesso di qua, ma non sono ancora pronta a cambiare nome a questo virtuale e sgangherato posto!

Sticazzi

  
Sticazzi del tempo che passa e quando lo fa non è mai gentile, lo sarebbe se si fermasse, invece, ogni tanto, come un amico a chieder “come stai? Va bene questo passo o devo rallentare e darti un pò di vantaggio?”

Sticazzi di questa vita che é poco generosa con alcuni, che a volte ti dà solo se riesci a prendere e se non riesci ti taglia fuori. Ti saluta, perché come il tempo, anche lei non si ferma mai. Implacabile ed impietosa, continua la sua corsa, anche quando tu hai perso la tua direzione. La vita non ti aspetta. La vita va.

Sticazzi dei pensieri neri, che a volte non ti lasciano in pace, perché al negozio della positività la polverina magica di Pollon l’avevano finita e allora sei uscita dal negozio a fianco con sacchi pieni di cinismo.

Sticazzi di questo blog, che ha un nome che non lo rispecchia più, perché se un Mr. Vain non c’è più nella mia vita, non vedo perché dovrebbe trovar posto in un blog dove probabilmente non fotte una beata minchia a nessuno.

Sticazzi di questo sfogo, perché ogni tanto ci sta, perché vomitare parole é a volte più semplice e più sincero di vomitare unicorni che vomitano arcobaleni. E allora sticazzi di questo sfogo e sticazzi di me che stasera il monologo di Edward Norton nella Venticinquesima ora mi fa un baffo, ma come direbbe mio cugino “se te li facesse tutti e due sarebbe meglio!”.

19 Febbraio

Goodbye my lover
Goodbye my friend
You have been the one
You have been the one for me

http://https://m.youtube.com/watch?v=wVyggTKDcOE

Forse doveva andare così…
Forse non sentirsi nemmeno nei giorni più importanti vuol dire che é davvero finita…ma finita per sempre…

Forse non lo sai che ieri nonostante tutto, ti ho pensato tanto…mi son mangiata le mani e il fegato per non chiamarti o scriverti, ma ti ho pensato tutto il santo giorno…
Ho ripensato a quel 19 febbraio di dieci anni fa…la tua telefonata breve, agghiacciante, il mio non saper dir nulla per provare a consolarti…un freddo cane che nessun abbraccio poteva colmare…un freddo dentro che nessun abbraccio ha colmato…

E poi al 19 febbraio di due anni fa, il tuo provare ad esserci per me, nonostante tutto…ché la nostra vita é sempre stata legata a fil doppio, manco che a intrecciarla ci fosse stato Dio in persona…e forse é proprio così…

Forse alcune parole anche se non ti arriveranno mai hanno comunque il bisogno di uscire e forse questo non é il posto più adeguato, ma tanto lo sai che io son sempre fuori luogo e fuori posto…

Forse é l’ultima volta che scrivo di te anche se sei tu la ragione per cui é nato questo blog…

Forse ho ancora bisogno di dirti addio perché non l’ho mai fatto…non ci siamo mai detti addio e forse la nostra storia almeno un grande addio se lo meritava…

Un addio in grande stile con tanto di titoli di coda e lacrime scroscianti sul The End…
Eppure a noi gli addii non ci son mai piaciuti, siamo più tipi da “ci sarò sempre per te”, però é davvero tanto, troppo tempo che non ci siamo più l’uno per l’altro…

Forse ci sto provando ora a dirti Addio…é un addio un po’ goffo e sconclusionato, ma almeno ci ho provato…

Addio, mio grande Amore, Grazie di Tutto e Buona Vita…

É solo l’ennesima, patetica lettera non scritta a Mr. Vain

Oltre a un respiro d’amaro per noi ci resta solo il disegno del tempo

Subsonica – Livido Amniotico

Non ti penso spesso sai o almeno ci provo. Da quando ho deciso di voltare pagina non so più che fai, con chi passi le tue giornate, se sei felice. 

Quando ti chiedevo se eri felice mi rispondevi: “Non sta tutto nella felicità, E., ci sono delle cose che devono esser fatte”. Beh vorrei tanto dirti che ti sbagliavi. 

Se c’è una cosa in cui credo ancora é che siamo tutti qui per lo stesso motivo. E il motivo é amare, A., non é la nostra realizzazione professionale e ti giuro che anche se non sono nemmeno lontanamente realizzata professionalmente non é questo che mi rende triste. É starmene qui di Domenica sera a piangere come una cretina col ciclo davanti a un film perché non ho ancora trovato nessuno a cui dare il mio amore. Nessuno che non sia tu. 

E spero tanto di sbagliarmi e che lei non sia stata la tua ennesima scelta di comodo. Spero tanto che la ami con tutto il cuore e che non stia al tuo fianco solo perché fa il tuo stesso mestiere ed é ammirata dai tuoi colleghi. 

Spero che non mi pensi più, neanche per sbaglio. 

Spero davvero tutto questo perché non voglio pensare all’alternativa. 

Non voglio pensare che farei bene a scriverle a te queste cose anziché su un blog dove non interessano a nessuno.

 Non voglio pensare che potremmo  essere ancora una volta i soliti due idioti.

Anniversari e volgarità

Strano rileggere cosa scrivevo esattamente un anno fa e capire come tutto sia cambiato…quanto io sia cambiata…

Un anno fa sarei stata d’accordo con quelle che dicono che cercano qualcuno che gli faccia perdere la testa, oggi risponderei che una volta tanto vorrei trovarne uno che me la ritrova!

E vabbé, si cresce…o si invecchia?

Fatto sta che é passato più di un anno di blog ed essendo sparito pure Mr. Vain non so se far sparire almeno anche il titolo (uaresovain= you’re so vain)…e allora, scusate la volgarité, ma come direbbe il mitico Salvatore Conte…

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DAMNATIO MEMORIAE

28aprile2016

Happy Birthday to me, goodbye to you.

Our time and space was beautiful, even if it has ended, even if it will never be the same; the universe is a strange place. In the end, I’m just thankful to have shared anything with you, for any time at all.

Sometimes you will never know the value of a moment until it becomes a memory.

https://www.youtube.com/watch?v=Qu1klC_hYDs

uaresovain

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Io ci ho provato a dimenticarti, davvero, ci ho provato credimi. Ho chiesto aiuto a Dio, a tuo padre, alle stelle e alla luna. Ho messo in moto tutta una serie di riti per procedere alla tua Damnatio Memoriae. Era il 20 agosto e avevo ben fisse nella mente le parole che mi aveva rivolto e in un certo senso “regalato” quello scrittore. “Chi ha imparato a fare a meno di noi non è per noi” aveva detto. Ed improvvisamente era come se la porta della consapevolezza si fosse aperta in angolo della mia mente. Una porta spalancata su uno specchio d’acqua limpidissimo in cui non c’era riflessa la tua immagine, nè quella di nessun altro. Mi chiamava, mi attirava a sè e mi invitava a bere e a bagnarmi come se si trattasse di un battesimo o di un’iniziazione.
Così quella sera avevo preso il tuo hd, che avevi…

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La tua assenza é presenza

 
La tua assenza é presente.

Si annida nelle pieghe

della pelle,

al mattino e alla sera,

del mio corpo addormentato, stanco.

Rimbomba per la rampa

delle scale,

che scendo di fretta,

verso nuove attese,

che non sono la tua.

Si nasconde tra profumi di altri, uguali al tuo,

misti al fumo di sigarette, che sono le tue,

un’incanto di sensi che si spegne,

su odori troppo diversi

dal tuo.

La tua assenza é presente.

Tra le pagine dei libri più belli,

nelle scene dei film più amati,

nelle note di nuove canzoni,

nelle giornate di sole più calde,

tra le mie risate più vere.

E rido, gioisco, mi volto e, voltandomi, la vedo, la tua assenza.

E mi rattristo.

In un lento Sabato pomeriggio,

un altro a spasso tra le meraviglie

della nostra Roma,

mi ricordo di quel giorno

in cui ti scusasti

di un’assenza più presente di te.

É ancora qui, la tua assenza,

ogni giorno a braccetto

con la tua mancanza,

passeggiano al mio fianco,

nudo di te.