Araba fenice

Ci si perde.

E se non ci si perde del tutto,

Non la si ritrova mica, delle volte, la strada.

Si cerca un luogo senza rumori,

Ma se si han pensieri da vendere a peso,

Persino il silenzio diventa assordante.

Allora ci si spreme fino all’ultima goccia,

Il dolore, 

Fin quando anche a strizzarsi forte e con due mani, 

Il cuore,

non esce più nulla.

Poi all’improvviso succede, 

che in un giorno accecante di sole, 

si spalancano, larghe, larghissime,

le braccia al cielo e con i palmi

Rivolti verso l’alto,

si ascolta soltanto il lieve fischiare di un vento leggero,

Che dice: “Va’, ora puoi ricominciare”.

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